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Francesco Baracca nasce il 9 maggio 1888 a Lugo di Romagna (Ravenna), da Paolina Biancoli ed Enrico Baracca, segue dapprima la scuola dei padri salesiani di Lugo, prosegue gli studi presso gli Scolopi della Badia Fiesolana, per terminarli al Liceo Dante di Firenze nel 1907. |
Con il grado di Tenente nel 1914 viene assegnato al Battaglione Aviatori, prima presso la 5a e poi con la 6a Squadriglia. Alla vigilia della guerra, Baracca giunge a Parigi dove pilota il Nieuport N.10, presso l’aeroporto di Le Bourget. Rientrato in Italia nel Luglio del 1915, comincia i suoi voli di pattugliamento. I primi tentativi di abbattere un nemico sono spesso frustrati dal malfunzionamento della mitragliatrice che più volte si inceppa. |
Finalmente ottiene la prima vittoria il 7 aprile 1916 pilotando un Nieuport N.13 con il quale abbatte un Hansa-Brandenburg C.I austriaco presso Medeuzza , ottenendo la medaglia d’argento. La sua prima vittoria fu anche la prima vittoria italiana in assoluto in un combattimento aereo. Sarà decorato di altre due medaglie d’argento, delle quali l’ultima sarà convertita in medaglia d’oro nel maggio 1918. |
Promosso capitano nel giugno 1916, rimane sempre nella stessa Squadriglia, anche quando questa diviene la 70a. Viene successivamente trasferito alla 91a Squadriglia nel maggio 1917, dove vola sul nuovo Nieuport 17 costruito in Italia dalla Macchi. Sul nuovo aereo dipinge le insegne di famiglia: il cavallino nero rampante destinato a diventare probabilmente l’insegna più cara agli italiani. La 91a Squadriglia raduna i migliori piloti italiani, e vola con i migliori aerei. |
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Francesco Baracca vola con il Nieuport 17, con lo SPAD VII e quindi con lo SPAD XIII. Su tutti i suoi velivoli dipinge il cavallino rampante. |
Presso questa Squadriglia, di cui è divenuto il comandante, consegue ventisei delle sue trentaquattro vittorie riconosciute. Il 6 Settembre 1917 è promosso Maggiore. |
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La sua ultima vittoria è un Albatros DIII che abbatte il 16 Giugno 1918 nei pressi di S. Biagio di Callalta. Il 19 giugno mentre con altri due aerei della Squadriglia (“Squadriglia degli Assi Italiani”), è impegnatp in un’azione di mitragliamento a volo radente sul Montello, il suo Spad XIII viene colpito. Verrà ritrovato qualche giorno dopo, il 23 giugno. |
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Osnago, compagno dell’ultimo volo, su segnalazione dell’ufficiale Ambrogio Gobbi, raggiunge le pendici del Montello (località “Busa delle Rane”) con il tenente Ranza ed il giornalista Garinei del “Secolo” di Milano. Qui, accanto ai resti del velivolo, si trova il corpo di Baracca: ustionato in più punti, presenta una ferita di pallottola sulla tempia destra. Le ali e la carlinga dello Spad XIII sono carbonizzati, il motore e la mitragliatrice infissi nel suolo, il serbatoio è stato forato da due pallottole. Le esequie si svolgono il 26 giugno a Quinto di Treviso, l’elogio funebre viene pronunciato da Gabriele D’Annunzio. |